Hortus Incomptus | un piccolo giardino spettinato
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Lady peonia

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Le peonie sono un po’ ritrose e pudiche nei primi anni dopo l’impianto, perché mal sopportano gli spostamenti. Bisogna avere pazienza e attendere finché si concederanno con pienezza, regalando fioriture eleganti, sensuali, carnose, vellutate.

La mia peonia ‘Gardenia’, qui sopra, ha dato solo due fiori per tre piante. L’ho impiantata l’autunno scorso. Invece la pianta di peonia delle foto qui sotto, con fiori di un rosso ciliegia, non troppo cupo, simili a un sontuoso velluto, è già ben accestita e l’ho trovata qui in giardino quando ci siamo trasferiti. Nelle foto ne tratteggio la cronistoria, questa primavera, dall’esplosione iniziale alla sfioritura, pochi giorni dopo; nell’ultima foto la dama procace e raffinata ha perduto la sua opulenza, è ridotta a una donna scarmigliata, discinta, che si straccia le vesti. Devouring time! Basta l’arco di pochi giorni e la bellezza attesa per un anno intero in un soffio si spampana e muor

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fine

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Luogo dell’anima

C’è in me un mai sopito anelito all’anacoretismo (ho adorato la Zarri, i suoi libri, i suoi giardini). Quando mi ci abbandono, il mio giardinetto diventa nell’immaginazione ciò che non è: hortus conclusus e locus amoenus. Mi abbandono alla sua bellezza, così fragile ma anche piena, così acerba ma a tratti perfetta. Allora un frammento di quest’universo, con la sua bellezza, mi riconcilia con me stesso e, in parte, con l’umanità e il mondo, anche se in absentia. Decantano le frustrazioni e si placa la rabbia per le mille meschinità, brutture, piccinerie che il vivere in società ci porta a incontrare. In ultimo sarà sempre la bellezza a salvarci, come singoli e come genere umano.

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Encomio delle giuliette

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Già ho intessuto le lodi delle giuliette – che di solito chiamo semplicemente “campanelle”, anche se il termine può riferirsi a centinaia di fiori molto diversi. Devo dire che si sono acclimatate molto bene e hanno fiorito con estrema generosità. Ho perduto solo una o due piante per disseccamento improvviso (dovuto chissà se a FusariumVerticillium). Mi è dispiaciuto molto, perché è successo poco prima della fioritura, dopo che la trepidazione e l’attesa erano montate per settimane… Sono sempre sorprendenti, le biennali: resistono praticamente senza fare una piega all’inverno e in primavera sono un’esplosione di vigore. Occorre, tuttavia, che nell’estate-autunno pregressi siano riuscite ad accumulare le necessarie energie, pena la mancata fioritura. Questione di tempismo e, come sempre, di fortuna.

C’è da chiedersi perché io non ne abbia più piante, visto che sono così belle. La risposta è presto data: dalla semina alla fioritura possono intercorrere svariate calamità. Intanto, i semini sono minutissimi e difficili da gestire; la semina avviene quando fa molto caldo, sicché basta sbagliare posizione o dimenticare un turno di innaffiatura ed è sùbito strage. In fase di ripicchettamento e trapianto qualche pianta va persa. Non mancano lumache e chiocciole appena dopo il trapianto, specie se l’autunno è (com’è di norma) umido e piovoso. Qualche pianta non attecchisce. Qualcuna non ha tempo di accestire prima dell’inverno. Infine, quelle rimaste devono ancora sopravvivere a funghi e insetti. Non che le giuliette siano particolarmente sensibili: tutt’altro. Eppure, mi sorprendo sempre di quante piante si perdano per strada… Mi riprometto, quindi, per la stagione prossima, di seminare più volte e con cura, all’ombra, e di trapiantare entro metà settembre, in posizione ben soleggiata. Mi faccio anche l’appunto mentale di provare a prevenire i funghi del terreno con un buon mix di micorrize. Speriamo bene…

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Antologia di inizio maggio

Ressa vegetale: tanto verde ma anche parecchie fioriture

Abbinamento rétro: rosa e calla

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Rosa ‘Susan Williams-Ellis’ (inglese, in vaso)

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Vera e propria giungla – papaveri esuberanti e grassi

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Mix creato dal caso: speronelle, bocche di leone, papaveri

Incontenibili, irrefrenabili, sfacciati papaveri

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Le api sono impegnate in un lavoro ebbro e febbrile, entrano ed escono con voluttà dai papaveri

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Piantine di spinacio della Nuova Zelanda – mi ri-chiedo: avrò un orto?

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Fioritura di Hydrangea anomala subsp. petiolaris

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Piantine di pisello odoroso (semi regalatimi), con sullo sfondo talee di Iberis semperflorens

Piccola giungla sul lato ovest: roselline bianche, iris, garofani, pesco

Fanciullaccia bianca

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Sedum e alisso

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Portulaca

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Sedum

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Un mare di papaveri: non avrei mai immaginato di poterli apprezzare così tanto…

Fiorisce Gaura lindheimeri

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Rosa rosa

Garofanino nato da sé

Rosa ‘Botticelli’ e ‘Marie Pavie/Pavié’

Strana ape dalla lunga proboscide

Rosa ‘Princess Alexandra of Kent’ (inglese di Austin)

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Fiordalisi

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Elogio alle bocche di leone

bocche di leone

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Queste piante non si possono che elogiare, in effetti. Sono prodighe e indefesse. Se si spuntano dopo la prima, spettacolare fioritura primaverile (qualcuno consiglia persino di potarle a 5 cm dal suolo), regalano altre due o tre fioriture, anche se più dimesse. Le si può trattare da annuali, biennali o perenni. Credo che la definizione precisa sia perennanti o perenni di breve durata, ma le mie cognizioni botaniche sono raccogliticcie ed empiriche, sicché potrei sbagliare. Per esperienza, posso dire che fioriscono più copiose il secondo anno. Da me sono piantate in semiombra, nel lato est e nel lato ovest. Poverine, si arrangiano con poco sole. E poca acqua: vedendo che si accontentano, praticamente non le innaffio mai. Nemici? Da me, la ruggine (Puccinia antirrhini) è arrivata solo quest’anno, mentre l’anno passato non ci sono stati problemi. Forse è per via della primavera molto piovosa. In ogni caso, se l’attacco non è pesante, possono riprendersi con una bella spuntata e una disinfezione con un prodotto rameico o un anticrittogamico più specifico. Poi ci sono cimici e cavallette, che da me pullulano. Hanno anche altri nemici, ma memorizzo solo quel che càpita a me, in giardino…

Le mie piante sono nate da seme, da una bustina comprata al discount. Per chi volesse evitare la ruggine, esistono in commercio varietà rust resistant. Io ho provato quest’anno anche delle bocche di leone profumate, Antirrhinum majus ‘Royal Bride’. Purportedly so, I’m afraid, nel senso che il fornitore inglese da cui mi sono approvigionato garantiva che lo fossero. Io non sento nulla, ma ho una lieve forma di iposmia, esito di anni di rinite allergica, pertanto forse è colpa mia. Sono in ogni caso molto belle, di colore bianco candido.

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