Passando all’estate…
Pian piano, senza strattoni, dalla primavera passiamo all’estate. Il giardino è un vero tripudio. Non mancano, comunque, zone spelacchiate e i prodromi di alcuni problemi che presto esploderanno: la pullulazione di cavallette – sia Calliptamus italicus sia Barbitistes vicetinus – si appropinqua all’akmé; le foglie di svariate specie (comprese le peonie e le rose) cominciano a mostrare i segni dell’attività dei ragnetti (rossi, gialli, bimaculati – per brevità dico sempre ragnetti rossi); qua e là si forma qualche macchia fogliare o zona feltrosa bianca nelle zone in penombra… So che a breve, malgrado qualche mio tentativo di trattare con olio bianco estivo, le mie ipomee e le portulache daranno segni di cedimento sotto gli attacchi feroci dei piccoli, malefici aracnidi. Solo annaffiature fogliari frequenti mi permetteranno di tamponare l’esplosione demografica, ma i segni di ripresa sulle piante si vedranno dopo un po’…
Per ora voglio solo godermi le mie portulache, che sono davvero al massimo. Hanno foglie turgide e lucide, fiori enormi, begli steli rosati. Un vaso con sole quattro piantine riempie di gioia coi suoi colori sgargianti e un po’ chiassosi, ma mai eccessivi.