Autunno: tempo di settembrini e anemoni giapponesi
L’anno volge al termine. Il gelo si appropinqua, inesorabile, ma è lontano ancora. Circola in giardino un’atmosfera di allegria caduca. Non c’è l’ebbrezza frenetica della prima estate, preludio di pienezza; si vive una stagione più sobria, come una primavera in sordina. Ci si prepara alla desolazione delle brume. Allietano questo trapasso intriso di malinconia i settembrini col loro ampio spettro rosa, viola, magenta. Risorgono dai cartocci di foglie stremate dal caldo anche le anemoni. Qua e là sbucano da anfratti e cantoni gli squilli di tromba degli zafferanastri. È un variopinto addio alla luce estiva, struggente e inconsolabile come tutti gli addii, ma anche pacato, come cosa che angustia ma si è pronti ad accettare perché ineluttabile. Ecco che mi guardo attorno e con dentro un sorriso olimpico mi crogiolo in quest’ambigua gioia mesta.