Hortus Incomptus | gigli
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Fioriture le più varie

Nessun post stucchevole e prolisso; nessun divertissement pseudoletterario; nessun esercizio narcisistico di stile. Bando alle divagazioni oziose leziose vezzose. Oggi pubblico solo tre semplicissime foto di fiori. Non c’è tempo di documentare le tante fioriture estive: non si fa che innaffiare innaffiare innaffiare, senza posa.

La prima foto ritrae un astro, puro e schietto, timidino; è tutto botton d’oro centrale e cortissime ligule a raggiera. Poi c’è un giglio candido (non è però Lilium candidum, troppo tardi ormai per quelli), comprato da Ingegnoli due anni fa e tenuto in vaso. Da ultimo, una fioritura spontanea, un radicchio selvatico (Cichorium intybus); nei campi incolti le cicorie formano stupende nuvole pervinca, io ne ho solo tre quattro esemplari che ho salvato dal diserbo.

astrocinese

giglio2

radicchio2

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Piena estate: gigli, gaure, gaillardie…

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Le gaure non hanno bisogno di commenti; viene solo da chiedersi come si sia potuti vivere senza! Mi sto forse omologando: ormai le gaure sono ovunque, persino nei vasi che decorano i ponti in città. Per me, però, sanno ancora di novità ed è lontano il giorno in cui mi verranno a noia, se mai lo faranno.

Qui sotto, in sequenza, un sedum da talea con le foglie un po’ mangiucchiate (le lumache scalano persino i vasi!) e ingiallite (devo aver preso troppo sul serio le indicazioni colturali “terreno povero e ben drenato”: temo si tratti di carenza di azoto…); un giglio (profumo inebriante e celestiale); un’ipomea nata lungo la recinzione da semi della stagione avanti; una gaillardia nata chissà come e chissà perché.

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